In the wake of sapphire
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La finestra

2/2/2019

 
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​Dalla finestra, luce e colori a inondare la stanza
Come acqua limpida di fiume di montagna, 
Si disperdono, si ricongiungono, rimbalzano, avvolgono, penetrano,
Ogni angolo, ogni anfratto
Creano lo spazio in cui lo sguardo si perde
A cercare la storia del mondo già visto
Delle stagioni eterne ora fuggite via
Dei luoghi scoperti e poi scordati, 
Dei nomi così cari,
E dei volti in cui specchiarsi e cercare risposte
Forse solo illusioni, forse realtà.
Il confine improbabile tra la percezione del mondo e la sua invenzione
Tavolozza di forme accennate su cui stendere strati e strati di colore
Colori morbidi, come il tempo che è passato
Senza lasciare traccia

Echinopsis

27/1/2019

 
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Quel fiore osava germogliare con evidente insubordinazione e palese disprezzo della criticità dei tempi 
Nonostante le raccomandazioni dei saggi, e i consigli a tenere un profilo basso e un atteggiamento consono alla gravità della situazione, lui perseverava senza incertezze nel voler proporre quelle sue forme fatte di armonia e colori garbati.
Indifferente ed orgoglioso della sua bellezza incontaminata, ignaro dei commenti e critiche che lo accompagnavano, si mostrava nudo ed orgoglioso al mondo e al suo monotono grigiore.
Nessuno badava a lui se non, di tanto in tanto, qualche bambino catturato dalla morbidezza di quei toni e dalla sua solitaria presenza.
I sui occhi acerbi ancora capaci di brillare e cogliere d'istinto l'essenza di quell'estraneo che, senza chiedere alcun permesso, era venuto a ricordare la ricchezza dell'imprevisto, la forza del non atteso.
Giurerei che anche qualche adulto fosse per un momento allontanato dalle contingeze e portato, almeno per un attimo, ad un livello di condivisione e comprensione ben differente. Giurerei di averne visto più d'uno rallentare il passo, distogliere lo sguardo tenuto fisso dalla fretta di una giornata di lavoro, e voltarsi quasi con sorpresa verso di lui, come fosse un amico ritrovato dopo tanto, o un ricordo di quelli che a volte prendono forma senza apparente motivo, e ti scaldano l'anima, e ti fanno uscire un sorriso.
Giurerei d'averne visto più d'uno perdersi in quella parentesi imprevista.
Ma labile era l'equilibrio, e brevissima la durata di quelle parentesi.
Il mondo di sempre riprendeva la sua via e quel fiore, di chissà quale specie, rimaneva discretamente in disparte.
A testimoniare la perenne solitudine della bellezza.







Voglio

22/12/2018

 
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Voglio l'aspro di una terra di confine, l'odore del mare all'alba, l'imprevisto del vento a cambiare progetti e destinazioni
Voglio Lo schiaffo delle onde, il tormento di una spiaggia bollente e dei suoi sassi a ferire i piedi nudi, il silenzio delle notti d'estate inquinate di stelle e d'amore.
La sensazione indefinibile della rugiada in un prato quando ancora il giorno deve scrollarsi la notte di dosso, la vertigine di uno sguardo che penetra l'anima, il brivido lungo la schiena di un'emozione inattesa e la confusione che questa lascia dopo aver frantumato ogni senso comune

Terre aspre

15/12/2018

 
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​Vengo da terre aspre, coltivate e sopportate con fiero orgoglio e mesta consuetudine.
Caparbie esperienze di altri in giorni lunghi e storie contadine
Un paese spezzato e con pazienza ricostruito
Porto con me le storie di mille e forse più, sconosciuti e dimenticati al metro della storia eppure solidi come roccia, forti come le piogge in inverno, gentili come la brezza leggera che muove il grano a giugno
Da costoro vorrei aver imparato, a costoro devo con orgoglio ciò che sono e ciò che ho voluto non essere

Linee e forme

24/11/2018

 
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​Appunti disordinati sul quotidiano girovagare per vie antiche in tempi instabili
Tentativo di eludere per qualche ora la blasfemia del mondo e le sue distopiche prospettive.
S'incastrano linee e forme in sinuosi susseguirsi di gradazioni d'ombra e singulti di luce. Morbide avvisaglie di sagome ancora da svelare o improvvise e quasi indecenti affermazioni di colore a colpire lo sguardo ormai abituato ad un pacato equilibrio tonale.
Forme come esperienza del vissuto, come espressioni grammaticali di un presente affondato ed incastrato nella storia del luogo e nelle sue leggende più o meno note ma certo presenti nella stessa aria che respira in certe notti.
Un presente specchio semitrasparente di epoche e stagioni di vita, eco di generazioni senza nome di cui a tratti si hanno flebili ricordi e tracce.
Forse intuizioni, forse linearità temporali spezzate per un attimo in cortocircuiti inattesi.
Forme e linee che si accumulano e compattano in spazi angusti e scuri, si aprono in viali ordinati, esplodono in piazze finemente decorate baciate dalla luce abbacinante del giorno, si insinuano nelle vie laterali, si incrociano, si supportano e sopportano a vicenda e costruiscono quell'agglomerato contorto e a volte caotico, quasi un labirinto, che è l'anima del luogo.

Posso solo dirti

14/10/2018

 
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​Posso solo dirti che i tempi sono cambiati e alla fine è solo questione apparenze.
E se anche gli specchi rimandano storie piatte ma splendenti, sembra comunque che troppi passi siano stati fatti, e i confini una volta labili ed elastici abbiano alla fine compreso il ruolo che loro compete e il senso della separazione cui devono attenersi per legge naturale.
Ciascuno ha di che parlare, e non sarà certo un uomo sottile a fare della sua ballata una nuova stagione di vita con ammalianti prospettive sempre a portata di mano.
Vedo nuvole di un autunno pigro addensarsi lente all'orizzonte. Cumularsi e concentrarsi in attesa di benedire la terra con una pioggia lenta e pacata.
Suppongo siano altrove le metodiche gesta di tanti che hanno imparato a cogliere occasioni ed imbrigliare frammenti di vita in collane di eventi da condividere all'inizio di ogni giorno.
Avatar impietosi ricordano quanto sia fragile essere, e quanto vero possa essere il solo apparire scambiato per essere.
Confusione.
E allora, posso solo dirti che i tempi sono cambiati, ed è difficile oggi leggere dai tuoi occhi il senso del mondo che sempre sapevi darmi.



Deja vu

29/9/2018

 
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​Notte d'estate
Sfrontata bellezza
Insidiosi percorsi in attesa dell'alba
Altrettanto bella, dicono
Per ora è solo questa notte che io respiro, e vivo
Come paradiso mai avuto 
Sogno incompreso 
Deja vu di vita vissuta
E amata

Vuote le strade

14/8/2018

 
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​Vuote sono le strade
Vuoti i giardini le piazze gli incroci
Semafori a regolare il niente
Rosso, tempo d'attesa
Verde, giallo, rosso
Colori fondamentali in ciclico eterno perverso ritmo  
Indicazioni e suggerimenti dai grandi schermi al plasma
Messaggi led consigliano ed informano
Adesso ora sempre
Il meglio comunque 
Per te e per il tuo futuro
Individuo unico essenziale indispensabile 
Frutto cui tutto va dato, comunque

Il silenzio si avvolge in trame leggere lungo i viali
Sale verso il centro assecondando ogni curva
Lento e tenace come lo erano i bus semivuoti di epoche andate
Al tramonto potresti sentire fiotti di pensieri farsi troppe domande 
Su un mondo dove la confusione è un'idea vincente
E gli adepti di nuove religioni si raccolgono urlanti per i riti dovuti
Dove in roghi virtuali sono bruciati i nuovi nemici del giusto
E osannati gli eroi in giacca a cravatta che illuminano il futuro

Flussi di elettroni in processori arm a 64 bit 
Manciate di nanosecondi in disperata ricerca di dati
Da filtrare ponderare ottimizzare presentare
Nessuna ragione più forte della ragione stessa
Sorgente e destinazione, motivo e mezzo e fine
Come la vita
In semplice ripetizione di se stessa
Autoconservazione e riproduzione il solo scopo

I tavoli del bar all'aperto
Una tazzina da caffè vuota, 
Un portacenere
Un giornale dimenticato
Immagini e parole sbiaditi dal sole
Tracce di passaggi non chiari
Ipotesi di situazioni e ragioni non suffragate da prove
Indizi, solo indizi di qualcosa che ancora sfugge
La superstizione appena dietro l'angolo
Si fa sempre più spavalda
Il ghigno puoi già vederlo ripetuto e amplificato
Medioevo prossimo venturo lo hanno già chiamato

Here, where my country lies

11/8/2018

 
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​Gimme a reason for you watching me
Gimme a reason why I shouldn't talk
to tell you what you already know so well
Deep in your heart, deep in your soul
Hidden, yet so evident
It matters not,  you say
I can cope with that, you say
It matters a lot I say
And it is worth to tell and it is worth to listen to
Don't let my words fall short in the hot air of another summer
Gimme a reason to keep my head up
And let me  be proud of how we kept the time apart
while wandering so many paths and roads
Under so many names, so many faces
Confused by so many languages and cultures
My forehead so often wrinkled
Myths and legends
Before coming here
Where my country lies

On a December day

20/7/2018

 
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​On a December day, when the earth awakens, and the air is cold, and the breath still uncertain and slow.
On a December day, filled with the excitement and joy of a brand new day in a mystical yet sour land, where stories of saints and knights tell of ancient times and different men.
A sour land where a gentle wind blows through the branches, and tell of myths never forgotten.
On a December day, where a shy sun begins to warm up the air
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    Author

    ​Stories and novels, stories and shades of words. Sapphire can be a voice, a whisper, a night talk.  Colours in words, words merged and melted with pictures. Words as colours, words as shapes sometimes overlapping with the visual experience.  A different way to see the world or, maybe, just the very same way using different tools and finding different paths. ​

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