In the wake of sapphire
  • Home
  • The Blogs
    • The sapphire blog
    • The crimson blog
    • The emerald blog
    • Wordpress space
  • Stories
    • TanzanEyes
    • The Masai girl
    • Rwanda
    • 3 Years later
    • India
  • Patterns of life
    • Schwetzingen
    • Silver in the morning
    • The other city
    • HumanNotHuman
    • Fading out
    • Those foggy days
    • StreetNoise
    • As the night gently talks
    • Assisi in Black and White
    • Praising the absence
    • Caesura
    • Convolution
    • Linee e forme
    • Impulses
  • People
    • Juliet
    • Street portraits
  • About

Appena oltre

28/4/2019

 
Picture
​Appena oltre, il rumore del bosco. 
Lingue sconosciute fatte di rami spezzati, frullare di ali, sibili striscianti, singulti, richiami. E poi, l'improvviso silenzio, lo stormire delle fronde al tocco ora delicato ora brusco della brezza. Il vento che porta la tempesta. Il vento che porta voci lontane, risa di bambini, imprecazioni, echi indefinibili di parole confuse. Echi a percorrere la valle, a infiltrarsi tra i sentieri ancora umidi di rugiada, tracce di uomini, tracce di animali. 
Luce che filtra e gioca tra i tronchi.

It was June

24/4/2019

 
Picture
​I think it was June. I remember the amber waves of grain while driving slowly in those secondary roads lined with trees.
Bold and proud, they seemed to defy the sky. 
Tall and vigorous, they talked of an ancient magnificence, strengthen by the severity of the times they have experienced.
And then, there they were: red spots, and white spots, and green spots for sure, but I swear I saw also wriggles of lapislatzuli and stains of topaz and blades of emerald and sobs of ruby and flashes of gold, among those amber waves that moved gently.
Dust rose from the border of the road, and faded away in the air.
I think it was June, and I was in the middle of nowhere, among hills and fields and country roads of gravel, and white dust. 
And the houses were far away, and troubles were far away, and the mind was free and open and excited.
Talk Talk on the radio. Happiness is easy.
The sense of belonging, the sense of being one.

Di certa bellezza

17/3/2019

 
Picture
​Se solo potessi raccogliere e trattenere la bellezza che vedo intorno, che mi sfiora, che si palesa all'improvviso e subito svanisce in fiotti di luce e odori e immagini imprecise e ombre sfuggenti e suoni lontani e frasi spezzate.
Nel silenzio ancora composto di certe mattine, nelle piazze vuote cui si affacciano finestre ancora chiuse, nei luoghi d'incontro in attesa di una loro ragione, nelle scale e vie che avvolgono la collina in un abbraccio di pietre e sassi, di cemento e storia, di vita e di umane passioni.
Una finestra socchiusa, una musica lontana che riempie il vuoto della piazza, la accarezza, la prepara per il nuovo giorno.  
Immensa, infinità gioia all'inizio di un nuovo giorno.


Solo parole

16/3/2019

 
Picture
Tutte le parole sono cadute a terra, come foglie e insieme ad esse. Traiettorie lente e voluttuose giù giù fino a trovare un attimo di pace sull'asfalto bagnato. Mucchi piccoli e grandi, rimescolati da folate di vento, spazzate via e ricomposte poco oltre.
Sono lì, al margine della strada a marcire sotto la nebbia lattiginosa, a contorcersi sotto i raggi di un sole a volte ancora tiepido.
Puoi ancora distinguerle se vuoi.
A tratti, per un attimo solo, spezzoni di parole, frasi interrotte, esclamazioni, dichiarazioni d'amore, urla di rabbia, imprecazioni, preghiere. Vortice di suoni.
Le puoi anche sentire se solo riuscissi ad annullare il brusio del mondo intorno, se solo potessi riempire di silenzio la valle immensa questa vita.
Echi lontani confusi con sussurri senza tempo e spazio.
Litanie cui si sommano i colori che intorno a loro si addenseranno e fonderanno.
Nenia, filastrocca chiusa su se stessa.
La tentazione di raccoglierle quelle parole o, almeno ciò che ne resta.
Raccoglierle, tentare di riavere quelle vibrazioni di vita, limpidi lampi di energia e forza che trascendevano i limiti solo in seguito scoperti e subiti.
Plasmarle ancora, connetterle, pregarle di nuovo quasi si potesse tramite loro ricostruire il tempo, riaprirne le porte, tornare a rivedere le stelle.



Vuote le strade

14/8/2018

 
Picture
​Vuote sono le strade
Vuoti i giardini le piazze gli incroci
Semafori a regolare il niente
Rosso, tempo d'attesa
Verde, giallo, rosso
Colori fondamentali in ciclico eterno perverso ritmo  
Indicazioni e suggerimenti dai grandi schermi al plasma
Messaggi led consigliano ed informano
Adesso ora sempre
Il meglio comunque 
Per te e per il tuo futuro
Individuo unico essenziale indispensabile 
Frutto cui tutto va dato, comunque

Il silenzio si avvolge in trame leggere lungo i viali
Sale verso il centro assecondando ogni curva
Lento e tenace come lo erano i bus semivuoti di epoche andate
Al tramonto potresti sentire fiotti di pensieri farsi troppe domande 
Su un mondo dove la confusione è un'idea vincente
E gli adepti di nuove religioni si raccolgono urlanti per i riti dovuti
Dove in roghi virtuali sono bruciati i nuovi nemici del giusto
E osannati gli eroi in giacca a cravatta che illuminano il futuro

Flussi di elettroni in processori arm a 64 bit 
Manciate di nanosecondi in disperata ricerca di dati
Da filtrare ponderare ottimizzare presentare
Nessuna ragione più forte della ragione stessa
Sorgente e destinazione, motivo e mezzo e fine
Come la vita
In semplice ripetizione di se stessa
Autoconservazione e riproduzione il solo scopo

I tavoli del bar all'aperto
Una tazzina da caffè vuota, 
Un portacenere
Un giornale dimenticato
Immagini e parole sbiaditi dal sole
Tracce di passaggi non chiari
Ipotesi di situazioni e ragioni non suffragate da prove
Indizi, solo indizi di qualcosa che ancora sfugge
La superstizione appena dietro l'angolo
Si fa sempre più spavalda
Il ghigno puoi già vederlo ripetuto e amplificato
Medioevo prossimo venturo lo hanno già chiamato

Here, where my country lies

11/8/2018

 
Picture
​Gimme a reason for you watching me
Gimme a reason why I shouldn't talk
to tell you what you already know so well
Deep in your heart, deep in your soul
Hidden, yet so evident
It matters not,  you say
I can cope with that, you say
It matters a lot I say
And it is worth to tell and it is worth to listen to
Don't let my words fall short in the hot air of another summer
Gimme a reason to keep my head up
And let me  be proud of how we kept the time apart
while wandering so many paths and roads
Under so many names, so many faces
Confused by so many languages and cultures
My forehead so often wrinkled
Myths and legends
Before coming here
Where my country lies

Era un giorno di dicembre

17/6/2018

 
Picture
Il mese dei giorni più corti, il mese delle ore fredde del mattino e delle mani in tasca, quando il sole è debole e debole è il cielo vittima incolpevole di di quelle forme grigie che si avvolgono e sfuggono come sogni all'alba e come sogni svaniscono nel nulla.
Tratti di luce a definire i confini e creare spazi di esistenze effimere e impreviste. L'idea di un caffè caldo è quasi come sentire il suo profumo nell'aria. Ti costringe ad affrettare il passo ed entrare nel piccolo locale appena prima delle antiche scale.
Libri e giornali, un mattino come tanti, il buongiorno di sempre, le foto appese alle pareti, frasi e tratti di storie incorniciate in sentenze senza tempo a disposizione di chiunque  voglia leggere. Sguardi severi di avventori per un attimo distratti dai loro pensieri. Giovani e non, soli o in coppia, brevi saluti, parole soffuse, sguardi a scrutarsi per un istante. 
Il mondo fuori dai vetri ha una diversa consistenza ora. E diverso è osservare gli altri passare dentro e oltre le ombre, sfiorare lame di luce, intrecciarsi nei vicoli laterali di una città austera che rimpiange un passato neppure così lontano ma che non le appartiene certo più.
Il mese dei giorni corti e la sua pessima abitudine di piegarsi verso la vita di ieri infilando il presente in tunnel scivolosi e senza uscita.
Il mese dei giorni corti, il suo fascino languido e intimo in mattine fresche baciate da un sole debole, viziate da ombre solide e mutevoli.
Il mese delle notti lunghe e piene di stelle e promesse.
Sembra quasi che ci sia un equilibrio in tutto questo.

Il perimetro essenziale

10/6/2018

 
Picture

​Lasciare tutto ben al di fuori del perimetro essenziale
Senza incertezze nè rimorsi, scartare ben più di quanto strettamente necessario.
L'errore, anche non trascurabile, non sia di freno al moto centrifugo con cui cerchi di scrollarti di dosso non volute categorie e regole da altri definite e da altri ancora ribadite e riproposte fino alla nausea
A volte, abiti non tuoi o una cravatta di troppo possono cambiare prospettive e stabilire alleanze mai cercate
Fortunata assenza di antichi splendori
Desiderata assenza di evidenti certezze
Ti volti un attimo ad osservare quei sepolcri più o meno imbiancati di sterile correttezza
La loro compiacente mediocrità cullata in prigioni di lusso spacciate per colorate libertà 
Nascondono così bene il ritmo del mondo, la sua melodia distratta e sussurrata.
Incanto e disincanto, illusione e inganno
Stretti per mano, come sempre, a guardarsi negli occhi a fare un altro giro di danza mentre questo pianeta galleggia nel silenzio dell'universo
D'altra parte sette porte sono troppe da aprire e sei nomi troppo lunghi da ricordare.
E se 4 bandiere garriscono insieme allo stesso vento, allora dammi un biglietto di sola andata e un nome tra i tanti
Lascia che sia il nome, e diventi il luogo, e cancelli la strada percorsa.
Nessun legame nè ricordo quando non c'è nulla da ricordare e un nome vale l'altro ed ogni direzione può essere insieme giusta e sbagliata. 
Un treno da aspettare nella vecchia stazione, periferia di storie sempre eguali e moltitudine in silenzio sotto cappelli scuri e pessimi tatuaggi
Che sia il crepuscolo o l'alba poco importa quando c'è un motivo da lasciare alle spalle e un futuro che aspetta da qualche parte
Una valigia neppure troppo grande, le mani in tasca, gli occhi limpidi di chi sa e vuole
Il re lucertola ha la voce suadente di un messia, e struggenti sono le sue melodie nelle lunghe sere d'estate quando gli specchi hanno smesso di guardare e nessun volto vi è più riflesso
Doveva essere amore quello che l'aria portava a piene mani in quei giorni strani,
​Doveva essere amore quella frenesia di essere e di vivere 



    Author

    ​Stories and novels, stories and shades of words. Sapphire can be a voice, a whisper, a night talk.  Colours in words, words merged and melted with pictures. Words as colours, words as shapes sometimes overlapping with the visual experience.  A different way to see the world or, maybe, just the very same way using different tools and finding different paths. ​

    Archives

    September 2019
    May 2019
    April 2019
    March 2019
    February 2019
    January 2019
    December 2018
    November 2018
    October 2018
    September 2018
    August 2018
    July 2018
    June 2018
    March 2018
    February 2018
    December 2017
    October 2017
    September 2017
    August 2017
    July 2017
    June 2017
    April 2017
    March 2017
    February 2017
    January 2017
    December 2016
    November 2016
    October 2016
    September 2016
    August 2016
    May 2016
    April 2016
    March 2016
    January 2016
    November 2015
    October 2015
    September 2015
    August 2015
    July 2015
    June 2015
    May 2015
    March 2015
    February 2015
    January 2015
    December 2014
    November 2014
    October 2014
    September 2014
    July 2014
    April 2014
    March 2014
    February 2014
    January 2014
    December 2013
    November 2013
    October 2013
    September 2013
    August 2013
    May 2013
    March 2013
    February 2013
    January 2013
    September 2012
    August 2012
    March 2011

    Categories

    All
    Assisi
    Beauty
    Brian
    Caesure
    City Life
    Convolution
    Diaries
    Fading Out
    Fragments
    Fuji
    HumanNotHuman
    India
    Minimalia
    Pentax
    Portrait
    Shades
    Where My Country Lies
    Winter

    RSS Feed

Development area
Reserved area
Valter Scappini ©  2015 - All rights reserved  - valter.scappini@gmail.com

  • Home
  • The Blogs
    • The sapphire blog
    • The crimson blog
    • The emerald blog
    • Wordpress space
  • Stories
    • TanzanEyes
    • The Masai girl
    • Rwanda
    • 3 Years later
    • India
  • Patterns of life
    • Schwetzingen
    • Silver in the morning
    • The other city
    • HumanNotHuman
    • Fading out
    • Those foggy days
    • StreetNoise
    • As the night gently talks
    • Assisi in Black and White
    • Praising the absence
    • Caesura
    • Convolution
    • Linee e forme
    • Impulses
  • People
    • Juliet
    • Street portraits
  • About