Praising the absence I do prefer the richness of the possible perspectives coming with the absence, to the explicit and by far too confident evidence of a story on display in a specific contest and specific moment. Hollow, vacuum or what you like to name it, does not mean "nothing" On the contrary, I like thinking that the absence is plenty of infinite possibilities, a sort of suspended energy, just waiting to collapse and express one of those possibilities already living in its own lap, with all their variations and characters. You sense there is something waiting, suspended, invisible but present. And something can happen although not happened yet. For some reason, without knowing how and when, this "something" will gain physical shapes and consistency, will involve the place and will give life to the time, with all the consequences. As if it were a wave function, that collapsing creates a new universe. One of so many. Tiny pleasures of eyes and mind who like to stare at an alleged reality and playing with it.
Elogio dell'assenza Preferire la ricchezza delle possibili prospettive di un'assenza alla esplicita e fin troppo definita chiarezza di una storia palese che evolve o si rappresenta nel contesto specifico di un altrettanto specifico momento. Il vuoto che non è mai tale e proprio per questo affascina. Mi piace pensare che l'assenza sia in realtà già piena di infinite possibilità, sia una sorta di energia sospesa in attesa di collassare ed esprimere una delle infinite possibili storie che sono già nel suo grembo, con tutte le sue variazioni e i suoi personaggi. Si avverte esserci qualcosa in attesa, sospeso, invisibile ma presente. E qualcosa può avvenire ma non è ancora avvenuto. Per un qualche motivo, e ragione, senza conoscere il come e il quando, questo qualcosa prenderà forma, acquisterà consistenza visiva e sensoriale, verrà a coinvolgere il luogo e metterà in moto il tempo con tutto quello che ne consegue. Quasi fosse una funzione d'onda, che collassando crea un possibile universo. Piccoli piaceri degli occhi e della mente cui piace fissare una realtà presunta e con essa giocare.