Sul lato di una piccola piazzola, ad una decina di metri, forse anche meno, dalla parete a picco della scogliera, un uomo solitario, avanti con gli anni ma ancora con un aspetto marziale e orgoglioso, incurante degli sguardi e commenti dei turisti di passaggio, intonava musiche scozzesi con la sua cornamusa. Fissava l’orizzonte quasi volesse sfidarlo, o forse rendere omaggio a tale grandezza. Il vento batteva la scogliera e le onde si infrangevano sulle rocce vaporizzandosi nell’aria in mille spruzzi argentei. Le masse d’acqua gorgogliavano e rifluivano, si scontravano e riunivano riprendendo forza e accumulando quell’energia che si sarebbe poi di nuovo scaricata sulle rocce.
Le note della cornamusa si univano a questo fluire di eventi, a questi movimenti ritmici e pulsanti di quella distesa liquida e colorata che sembrava essere viva. Si diffondevano nell’aria, quelle note, e si confondevano con il rigurgito delle onde appena sotto. Comments are closed.
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AuthorA general blog, but still personal. The name as a tribute (my tiny, personal one) to the Crimson King. No specific matter, no specific path or target to be followed or reached. A space where to collect events, ideas, perspectives coming from the world around, but still under my own control. Archives
February 2020
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