La complessità delle cose, la lineare semplicità delle stesse solo al cambiare della prospettiva
Mi avvicinai alla ringhiera di marmo che dava sulla strada. Diversi piani, differenti livelli e distanze arricchivano le possibilità che gli occhi potevano cogliere. Una leggera foschia, forse quanto rimaneva della nebbia della notte, rendeva quella vista particolarmente delicata, per certi versi quasi struggente. Non ero il solo ad osservare ed inseguire chissà quali pensieri, affascinato dalla vista e dal silenzio intorno. Appena sotto di me, sulla strada dove le ombre nette degli alberi segnavano l'asfalto, un uomo si era fermato, lui stesso evidentemente affascinato da quella bellezza fuggevole, disponibile ad ogni considerazione e proposito, ad ogni speranza ed illusione. In attesa di qualcosa o qualcuno. Non mi dilungai troppo, era evidente la prevedibile e quasi isterica presunzione di voler sapere e voler dire. Mi allontanai senza voltarmi, consapevole che quell'equilibrio precario si sarebbe dissolto a breve come la foschia che ancora si attardava ad impreziosire la valle e deliziare lo sguardo. Il mondo in realtà continuava ad arrancare lungo le strade di sempre. Gli eventi si susseguivano apparentemente non correlati e senza una ragione ultima. Qualcuno un pò fuori dalle righe o soltanto più fortunato poteva azzardare pattern e trame sottese, e costruire su queste teorie e indicazioni, moniti e prospettive presentate come futuri probabili o almeno possibili. E però tutto era troppo labile e flessibile, troppo confuso con il rumore intorno perchè potesse veramente diventare evidente e certo. D'altra parte la pacata monotonia di quei giorni d'inverno dava solo un'apatica visione della vita prigioniera delle sue consuetudini e finte certezze. Tutto appariva reale e tutto era effimero allo stesso tempo. Le ragioni venivano discusse in lunghe e accalorate sedute televisive in alta definizione, la storia veniva chiamata in causa, così come le virtù di ognuno, i vizi di ognuno, le colpe di ognuno e le responsabilità di una società ormai alla deriva. Sembrava incredibile si potese dare un qualche peso a considerazioni talmente banali e scontate. Incredibile sentire stererotipate lamentele e già note litanie ripetute sensa soluzione di continuità, senza alcuna remora. Preghiere di sempre, celebrazioni e riti tribali in giacca e cravatta. Comments are closed.
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AuthorA general blog, but still personal. The name as a tribute (my tiny, personal one) to the Crimson King. No specific matter, no specific path or target to be followed or reached. A space where to collect events, ideas, perspectives coming from the world around, but still under my own control. Archives
February 2020
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