Se questo mare silenzioso e teso, piatta uniforme liquida memoria di così tanti, anima del mondo, specchio a riflettere il cielo e le sue domande.
Se questo mare, sommesso e intenso nella sua intoccabile forza, nocciolo di energia chiusa in apparenti piccole onde, immense profondità a celare i misteri e le leggende che a volte, inattese, vengono a galla e si depositano esauste sulle spiagge ancora vergini delle euforie del giorno. Se questo mare cupo, tra il verde profondo e un blue che dialoga con il grigio del cielo, con il nero della notte che a breve sarà regina di questi spazi solitari. Se questo mare profondo avesse davvero la forza che si assume possa o debba avere, e volesse, questo mare, concedere anche solo per un attimo la pura bellezza della sua anima senza tempo né morale, pura, purissima essenza naturale senza coinvolgimenti nelle contese del mondo, flessibile anima che tutto sembra avvolgere e a niente appartenere. Se questo mare silenzioso e teso volesse per un attimo, uno solo, ascoltare ed accogliere, avvolgere e cullare, oltre le necessarie leggi del mondo, oltre le dovute regole di questo universo. Le sue onde spezzate e inquiete diventare languide e morbide come le spiagge di sabbia calda di altre stagioni, impreviste variazioni su temi noti ed attesi, derive di significato, imperscrutabili agganci a qualcosa che pulsa nel fondo dell'anima e non sai definire o chiamare. Questo mare silenzioso e teso, profondo come la vita. Gerbere colorate, natura morta, blue di sfondo, gradazioni ipnotiche, "i tulipani andrebbero messi dietro le sbarre, come animali pericolosi" (*), zaffiro e lapislazzuli, vertigine improvvisa, groppo alla gola, gioia inebriante, lacrime agli occhi, cuore che si apre al profumo della primavera, rosso rubino, strada secondaria, polvere e polvere, gioiello segreto, intimo prezioso geloso ricordo, sabbia del mare, pioggia benedetta, freddo, freddo freddo nelle terre del Nord, spazio infinito di voci lontane, sorrisi e albe e tramonti in confusa sequenza, necessario squilibrio, frontiere e passaporti, orizzonti troppo perfetti, a volte il vento della prateria si ferma, e tutto tace. Quiete lontananze d'azzurro.
Blue oltremare, ancora il tuo timbro davanti a me e dentro di me. Gradazione di vita, sussulto di intima gioia, diffusa consapevolezza dell'essere ed amare. (*) Frase da una poesia di Sylvia Plath . E allora, se davvero tutto è già stato in altre dimensioni definito e organizzato, se la nostra esistenza è solo la riproposizione di piani già scritti e a noi semplicemente ignoti, se ognuno dei nostri passi ricalca orme che altri ci hanno assegnato, e il nostro libero arbitrio è solo l'illusione del giorno alla timida luce dell'alba, allora, che fare?
Assenze
Da riempire, verrebbe da dire Da lasciare tali, vorrei suggerire Mancanza, la loro forza La non specificità, Le possibilità non ricondotte a certezze ma ancora aperte al gioco del caso Alle sue volubili scelte Alle sue improbabili ricombinazioni E trucchi Assenza come cerchio incompleto Porto insicuro Frase sospesa Un alito di vento in primavera Breve, a portare profumi sconosciuti Eppure già vissuti come ricordi Struggenti Amniotica memoria sospesa in eterni ritorni, chiuso fascino di desideri dimenticati, energia in divenire.
Contiene tutte le forme, e a tutte da vita. Fluida come il tempo, avvolgente presenza, ritmica ossessione Di dolce abbandono, di devastante forza, di ipnotico richiamo Indifferente Naturale Primigenia In questi giorni di oblique criticità, dove il mondo strappato si torce su strade mai veramente credute possibili,
certezze si affacciano più crude di quanto si vorrebbe, è in questi giorni che stringo forte ciò che conta e sa contare, pur non volendolo. E' in questi giorni che piego con attenzione ogni gesto a colmare le distanze ora forzate da nuove esigenze E riscopro in piccole variazioni di luce e parole distribuite su reti ad alta velocità quel calore umano non quantificabile in termini numerici. Scostamenti e varianze rimangono a modellare altro da questo, ed è già molto A quest'infinito mi piace essere legato, ben più di quanto già non fossi Oltre gli angoli ristretti di strade vuote, e le finestre chiuse di case accatastate, c'è una vita nascosta e sospesa, in attesa di uscire e percorrere ancora le consuetudini del mondo. Voler credere ancora a ciò che sai non essere, a ciò che già ha dato e detto quello che doveva. Sinuose avventure in tempi incerti.
Si è deciso di lesinare le relazioni, non le parole. Queste anzi si sono amplificate nel limbo dei giorni chiusi, nella cassa di risonanza di un vuoto solo pieno di echi di niente. Insomma, niente di nuovo sul fronte occidentale. Ma anche queste sono parole sterili, che nulla colgono e a nulla portano. E allora, se volessi ribaltare gli spazi del discorso e ridefinirne le metriche e i significati, allora, dove volgere lo sguardo? Dove concentrare l'attenzione, come rispondere ad un linguaggio che non so comprendere? Ho chiuso il mondo in un cerchio perfetto di ricordi screziati
Gemme rare dal nome elegante e lontano Rubino, topazio, ametista { Blue, rosso, verde } Colori primari di una metrica nuova Fluttuazioni impreviste intorno ad equilibri non ancora tali La bellezza del paradosso, La ricchezza dell'imprevisto Il ritmo asincrono del mondo As traces from other lives, as paces from a time with no name, I just wait for a new spin in this never ending game. Breathing deep the rough smell of the earth, the wet touch of the grass, the formless babbling of water, the blessed cold of the coldest winter, I embrace the sense and meaning of all the things. As a lullaby, all those fragments of sensations merge together into a single moment, overwhelming any other distraction or melody around. A lament maybe, or just a faint tune from nowhere, bouncing and echoing in my mind as so many other times. Let me alone now, 'cause I do not want to miss the hymn of this enchanted, grand orchestra singing the song of the life and rebirth
And which I am part of. Avrei bisogno di lontananze d'azzurro.
Immobili orizzonti cremisi, verticali ascese ed improvvise vertigini A picco in collassi cromatici senza fine o inizio Strategie e tattiche lasciate sulla soglia del nuovo giorno Ad appassire al sole, a marcire sotto la pioggia, a purificarsi da eccessive attese e gratuite presunzioni Lo sguardo invece a seguire i muretti di sassi e calce bianca Che definiscono i confini oltre cui lo sguardo è obbligato a perdersi A piedi scalzi, terra bollente, sabbia, o sassi che siano, le questioni di scala hanno un loro senso e la piccolezza finalmente riconquistata è la prima ed essenziale ricchezza del nuovo cammino Per quanto lungo possa essere, per quanto sconosciuta sia la destinazione. |
AuthorStories and novels, stories and shades of words. Sapphire can be a voice, a whisper, a night talk. Colours in words, words merged and melted with pictures. Words as colours, words as shapes sometimes overlapping with the visual experience. A different way to see the world or, maybe, just the very same way using different tools and finding different paths. Archives
December 2021
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