Devo aver visto quel luogo mille e mille volte E mille e mille volte devo averlo dimenticato Deja vu di possibilità subito scalzato dalla finezza della ragione Eppure ancora pungente tormento, frenetico dubbio Ad insinuarsi nelle pieghe del plausibile e possibile Potrei aver confuso illusioni e scampoli di film in seconda serata Potrei aver chiamato nomi senza saperne il volto o conoscerne l’anima Potrei aver camminato lungo rive di fiumi adesso asciutti Letto arido e secco di pietre rotonde e sassi levigati Memorie di tempi senza più spazio Correnti di cui ora solo rimane l’aspetto che loro ad altri hanno dato Testimoni silenziosi di dinamiche di vita e di storia Eppure tutto parla ancora di equilibri forse solo spostati Di ragioni e certezze in qualche modo tutt’ora presenti e forgiate in forme inattese Senti l’alito del tempo e del cambiamento sussurrare parole ancora vaghe e incerte Fremiti nell’aria fresca della mattina, inattesi turbamenti al volgere della sera Quando ancora la notte è solo un promessa Quando il giorno sembra tirare le somme delle ore a lui destinate E i conti non tornano mai In quei momenti, per un attimo, il mondo sembra aprirsi Scrollarsi di dosso convenzioni ed abiti di circostanza. Per un attimo, per un solo lunghissimo attimo, tutto è in equilibrio Sulla linea retta dell’essenziale e indivisibile. Comments are closed.
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AuthorStories and novels, stories and shades of words. Sapphire can be a voice, a whisper, a night talk. Colours in words, words merged and melted with pictures. Words as colours, words as shapes sometimes overlapping with the visual experience. A different way to see the world or, maybe, just the very same way using different tools and finding different paths. Archives
December 2021
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