Lasciami sognare ancora. Al crepuscolo, lascia che mi perda a guardare la luna pallida che stasera riempie il cielo. Che la notte attraversi il tempo a lei destinato e mi guidi a scoprire gli anfratti della mente e dell'umana esistenza. I circoli viziosi del cervello e gli incerti connubi tra anime forse gemelle o forse solo antagoniste in un mondo di lupi.
Prestigiose rappresentazioni del nulla, vuoti riverberi di parole sempre eguali. Animali che vagano alla ricerca del proprio mondo o semplicemente vagano, inventando ogni volta ragioni e motivi che solo nascondono l'assenza di una ragione e di un motivo. Vagare e viaggiare, ondeggiare in questo pianeta in orbita, in questo universo oscillante, infinito, alieno, distaccato, tremante, indifferente, compiaciuto. Vagare, ed amare e soffrire ed amare e gioire. Per un attimo forse, e poi correre e poi fermarsi e correre di nuovo, senza fine, comunque, sempre, ancora, senza sosta, senza ragioni. Le leggi della fisica a dettare le regole. A portare distruzione e nuovi equilibri su cui noi costruiamo con illusione e presunzione pregevoli e colorati castelli di idee, logica, cultura e l'opposto di tutto questo, che a questo si accompagna alla perfezione. Magma in movimento, flusso confuso spesso distorto, irrisolto, contradditorio. Lo speaker in TV parla di consueta violenza, certamente inqualificabile ed inammissibile. L'esperto di turno conferma con sottili analisi che la decadenza della società è ormai evidente e un aggravarsi della situazione è un elemento irreversibile. I sondaggi danno la fiducia in calo, gli indici di borsa oscillano nervosi al vento delle illusioni digitali. Da non sottovalutare il parere liquido della rete che certamente coglie in tempo reale le fluttuazioni emozionali di una macchina umana alquanto bizzarra e senza regole. Sembra si tratti di customi e valori più o meno perduti, il diritto di ognuno ad avere ogni diritto comunque. A tarda serata le discussioni riscaldano meglio degli antichi fuochi e il senso di appartenenza a qualcosa rinvigorisce pretese e contese. Tutto e il contrario di tutto, nuove categorie categorie di vuoto in cui tuffarsi, comunque. Verità a buon mercato in attesa del miglior offerente, sorrisi compiacenti, sguardi allusivi. Grappoli di ragazzi sfilano nelle divise d'ordinanza verso il centro della città. Riti e ritmi ancestrali, affermazioni individuali, psicologie di gruppo. The times they are a changing. Should I stay or should I go? La cattedrale ha una bellezza antica ed austera. Non considera neppure gli annoiati turisti che sfilano lenti davanti alla sua secolare bellezza. Lei semplicemente sopporta, paziente e consapevole della inutilità del tutto. Dicono di genti perdute all'incrocio di autostrade digitali
Inchiodate nel traffico di compiaciute autocelebrazioni, di esplicite asserzioni Flickering umano amplificato, distribuito, mappato. Dicono di risate sguaiate e chiasso diffuso Di verità già viste ed ogni volta diverse, di certezze dubbie incapaci di sostenere l'affronto di una colazione frettolosa in una giornata troppo fredda Dicono di confini e bordi dove tutto nasce e tutto cambia Quasi divina percezione di assoluta ed incompresa potenza Dicono di emergenze continue in cupi scenari, strategie da seguire, colorate avanguardie in frivola ed ingenua decadenza, nuove religioni a promettere nuove redenzioni Dicono di mura abbattute e subito ricostruite, di catene spezzate, da spezzare, da rinsaldare, da stringere. La memoria è breve e le voci suadenti Iperboli grammaticali e concitate pause Semantiche prodezze in elegante sequenza Il fascino delle parole ritmo inebriante di ancestrale forza. Meglio non ascoltare a volte. |
AuthorStories and novels, stories and shades of words. Sapphire can be a voice, a whisper, a night talk. Colours in words, words merged and melted with pictures. Words as colours, words as shapes sometimes overlapping with the visual experience. A different way to see the world or, maybe, just the very same way using different tools and finding different paths. Archives
December 2020
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