“Yeah, Roy Lichtenstein….how much I like his work, and that one particularly!”.
Brian was quite happy. The simple memory of such a beautiful and appealing work have made his eyes shining. It happens when suddenly you are driven to an argument, a speech, a discussion, which is so dear to you. Each single muscle finds again its higher tone, the brain regains the connection to the world, reality and fantasy become the field your mind keeps running tasting the sweet and fresh flavour of freedom. That´s what Brian felt in that very moment. For a while a door opened and another shut. Leaving the traditional stuff of the every-day life behind the thick wooden door, well locked, another one had been opened, just to give him a way to enter the garden of the interior dreams and wishes. “The garden of Finzi Contini” Brian said in a subtle voice, without realizing that this thought had left his mouth. “Say what?”. Ken had lost the last words and it was not sure at all he had any clue of what Finzi Contini were. Immobile nebbia di bianco spessore davanti ed oltre i vetri graffiati da vento e pioggia di giorni e notti spese su strade nere di pece a cullare sogni attoniti spettatori incompresi di luce e di gioie falsi attributi di vite frammentarie corrose dal battito esacerbato di obblighi sociali tentativi illusori di armonie sincronizzate a realtà scadenti sull’orlo di deviazioni da attimi di pace guerra e pace sentenze di ogni giorni nel microcosmo di passioni che fa della vita una sequenza ininterrotta di microeventi fortunosi e inattesi fortuna imperatrix mundi a ricordare tunnel di sensazioni levigate dal silenzio penetrate nell’anima assunte come propria pelle scorza difesa armatura effimera e penetrabile, corruttibile e provvisoria spazio minimo di sicurezza a coprire il nudo dell’anima bianco il colore forse azzurro od entrambi spessori minimi eterea essenza di spazio tempo energia solo una cosa differenti parole incapaci pura sensazione trascendente il linguaggio e i suoi meccanismi contatto diretto immediato e subito interrotto impulso di luce acceca e lascia tutto più buio nero assoluto collasso cromatico assenza il mondo concentrato in un solo tono privato di ogni sfumatura buco nero concentrato esplosivo di energia collassata tempo non più tempo non ora mai sempre pure sequenze sillabiche regole grammaticali strutturate e flessibili errori che creano variazioni di significato ed attese crogiuolo di mondi ed anime confuse particelle in movimento caotico urti collisioni cambiamenti di direzione particelle ed atomi livelli energetici leggi fisica ignoto e sconosciuto il mondo alla fine alla fine tutto tutto solo la consapevolezza del nulla occhi di donna colore dell’anima persa in uno specchio di nuovo solo luce ed immagine confusa immobile tocca il vetro freddo di emozione gelido e liscio di superficie di confine di impossibile passaggio oltre oltre tutto ciò che può essere e non è oltre il senso che solo la materia sa dare deve esserci altro oltre queste ancora oltre questo non solo 5 non solo 6 distesa senza soluzione di continuità di capacità percettive spalmate nel tempo distribuite nello spazio non sempre non tutti a momenti siamo chiamati a cogliere qualcosa che non conosciamo e l’evidenza descrive se stessa come fosse un libro da cui ci è insegnato a leggere metadati e metalinguaggi coinvolgono neuroni e stati logici vita biologica ed artificiale in future minime distinzioni si interrogano a vicenda sul senso dell’esistere e della possibilità dell’essere coscienza costruita innata o modificata in giochi ed evoluzioni storia di civiltà cresciute all’ombra di altre e poi esplose nel circolo vizioso dell’evoluzione vincitori vinti eroi canaglie mescolati insieme quasi fossero di uno stesso spessore quasi ogni riferimento fosse perduto lavato via da qualcosa di maggiore cui tutto è indifferente cui l’umana razza è solo marginale parte dimensioni relative non più nostre incapacità di cogliere altri possibili nessi e relazioni che ridefiniscono la nostra importanza come minima altro di cui siamo parti e che mai vediamo a volte solo a volte a tratti percezione improvvisa microsecondi di consapevolezza non ancora a livello di coscienza svanita evaporata collassata subito dopo solo lasciando un ricordo fuggevole di qualcosa di un altro modo di altra esperienza e possibilità sempre sempre in movimento questo si movimento sempre solo essenza dell’universo fisico e mentale nessuna distinzione in realtà fisico spirituale solo un modo diverso di presentare una stessa entità fisica ancora da conoscere modi ed eventi ancora nella zona grigia della supposizione dell’incognito del sogno nebbia ancora a confondere ciò che parzialmente vediamo di radiazione elettromagnetica sensi acuiti dalla necessità di compensare le difficoltà esterne questo mondo è sempre lo stesso in questo micro spazio eppure sembra diverso sconosciuto la parola giusta incognito inatteso altro che potrebbe dirsi solitudine amplificata il risultato quando la strada si apre nel vuoto di un bianco lattiginoso e gelido gocce di liquido sui vetri umidità e inconsistenza tutto sembra traballare e vacillare occhi che sembrano perdersi senza riferimenti ed esplodere nel desiderio spasmodico di avere un linea geometrica a definire un confine una relazione un contrasto l’anima ha i suoi confini essi stessi difficili a definire a volte impossibili a vedere confusi essi stessi dal bianco di una esistenza troppe volte ripiegata nella semplice esistenza ripetizione di gesti ed abitudini non può essere questo vivere.
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AuthorStories and novels, stories and shades of words. Sapphire can be a voice, a whisper, a night talk. Colours in words, words merged and melted with pictures. Words as colours, words as shapes sometimes overlapping with the visual experience. A different way to see the world or, maybe, just the very same way using different tools and finding different paths. Archives
August 2020
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