Vorrei seguire le strade contorte che portano ai tuoi occhi.
Senza mappe e con indicazioni tanto imprecise quanto ambigue vorrei perdermi nel cercarti. Fiumi di silenzio austero, valli a stento riconosciute, lingue straniere, sorrisi di incomprensione, cortesia e indifferenza in ognuno degli sguardi che mi fissano senza ascoltare ciò che ho da dire. Ogni percorso interrotto, ogni via chiusa su se stessa in ogni labirinto che ogni volta ridisegna le sue regole e i suoi inganni. Dovrebbe esserci un uscita da qualche parte, dovrebbe esserci un'uscita che non sia la stessa entrata. Girare a vuoto, ripassare nello stesso luogo, riconoscerlo con sgomento, lasciarlo di nuovo per un nuovo giro senza garanzia alcuna. Di nuovo far mente locale e ripetere che è l'istinto a dover guidare, e non la ragione. Di nuovo chiedersi dove tu sia, e quale la strada che possa portarmi a te. Se solo potessi raccogliere e trattenere la bellezza che vedo intorno, che mi sfiora, che si palesa all'improvviso e subito svanisce in fiotti di luce e odori e immagini imprecise e ombre sfuggenti e suoni lontani e frasi spezzate.
Nel silenzio ancora composto di certe mattine, nelle piazze vuote cui si affacciano finestre ancora chiuse, nei luoghi d'incontro in attesa di una loro ragione, nelle scale e vie che avvolgono la collina in un abbraccio di pietre e sassi, di cemento e storia, di vita e di umane passioni. Una finestra socchiusa, una musica lontana che riempie il vuoto della piazza, la accarezza, la prepara per il nuovo giorno. Immensa, infinità gioia all'inizio di un nuovo giorno. Tutte le parole sono cadute a terra, come foglie e insieme ad esse. Traiettorie lente e voluttuose giù giù fino a trovare un attimo di pace sull'asfalto bagnato. Mucchi piccoli e grandi, rimescolati da folate di vento, spazzate via e ricomposte poco oltre.
Sono lì, al margine della strada a marcire sotto la nebbia lattiginosa, a contorcersi sotto i raggi di un sole a volte ancora tiepido. Puoi ancora distinguerle se vuoi. A tratti, per un attimo solo, spezzoni di parole, frasi interrotte, esclamazioni, dichiarazioni d'amore, urla di rabbia, imprecazioni, preghiere. Vortice di suoni. Le puoi anche sentire se solo riuscissi ad annullare il brusio del mondo intorno, se solo potessi riempire di silenzio la valle immensa questa vita. Echi lontani confusi con sussurri senza tempo e spazio. Litanie cui si sommano i colori che intorno a loro si addenseranno e fonderanno. Nenia, filastrocca chiusa su se stessa. La tentazione di raccoglierle quelle parole o, almeno ciò che ne resta. Raccoglierle, tentare di riavere quelle vibrazioni di vita, limpidi lampi di energia e forza che trascendevano i limiti solo in seguito scoperti e subiti. Plasmarle ancora, connetterle, pregarle di nuovo quasi si potesse tramite loro ricostruire il tempo, riaprirne le porte, tornare a rivedere le stelle. Se solo questa luce di un giorno inatteso sapesse parlare al mondo come sta facendo al mio cuore distratto
Se solo questi rumori intorno sapessero unirsi alle parole che non riesco a dire e alle sensazioni perse prima ancora di avere un nome. Se solo sapessi prendere atto della necessità di non sapere né volere, così da non intaccare ciò che senza motivo evolve e cambia come se avesse una sua ragione ed un suo fine. Enumerare la sequenza di scontate proiezioni e previsioni, futuri in salsa rosa o prospettive da incubo, mescolare il tutto con la certezza dei numeri e la statistica da fine settimana uggioso, in altalena tra un'uscita serale al solito pub o un avventura nei vicoli neri di una città non più sicura. Se solo volessi dimenticare i miraggi eccessivi e contorti proposti ad ogni angolo di strada, suggeriti ad ogni fermata di tram, distillati ad arte in ogni monitor, pagina stampata, sorriso compiaciuto, proposta inattesa, conciliante colloquio. In asettiche stanze postmoderne, la verità è adagiata in comodi divani di classe. Annoiata osserva il mondo appena fuori dalla finestra, indifferente ai suoi colori ormai sbiaditi. |
AuthorStories and novels, stories and shades of words. Sapphire can be a voice, a whisper, a night talk. Colours in words, words merged and melted with pictures. Words as colours, words as shapes sometimes overlapping with the visual experience. A different way to see the world or, maybe, just the very same way using different tools and finding different paths. Archives
December 2021
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