Gabbie di cristallo a dividerli dal resto del mondo.
Parodie e tentativi di umanità assemblati a sua immagine e somiglianza. A volte sfrontati ed arroganti, a volte intimi e discreti, quasi avessero una loro personalità e storia. Statica rappresentazione di emozioni forzate o presunte tali, materia quasi in attesa di ricevere il soffio della vita, sempre un attimo in ritardo per oltrepassare il confine tra i due mondi. Se ti fermi a fissarli, nel gioco di luce che si crea nelle loro gabbie, potresti iniziare a sentirli familiari, ad avvertirne la presenza quasi volessero parlare rompendo quel silenzio che sempre li accompagna. Potresti aspettarti un breve, improvviso movimento, un accenno, anche minimo, di emozione su questi visi troppo levigati. Un fremito di vita che invece non arriva mai. Figli di un Dio minore, essi stessi una sorta di umanità accennata, sembrano consapevoli del tempo troppo breve che gli è concesso. Due, tre giorni, forse una settimana. La storia gli è negata. Le loro espressioni scivoleranno via come pioggia sui vetri. I loro volti cambieranno di nuovo e di nuovo morranno a breve. Il tempo accelerato in una rappresentazione senza fine. Appena fuori, dall’altra parte della strada, al centro dell’attenzione del mondo ed imperturbabili al tempo sche scorre, statue in marmo si stagliano contro il cielo terso di una delle tante città. Ancora rappresentazione di emozioni e storie, umanità e passioni concentrate in blocchi di marmo cui questa volta il bene effimero del tempo e della memoria è invece concesso. |
AuthorStories and novels, stories and shades of words. Sapphire can be a voice, a whisper, a night talk. Colours in words, words merged and melted with pictures. Words as colours, words as shapes sometimes overlapping with the visual experience. A different way to see the world or, maybe, just the very same way using different tools and finding different paths. Archives
December 2021
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