*Lascia ad altri gli eccessi e le autocelebrazioni, sguardi ovvi e sorrisi sguaiati egocentriche referenze, esistenze in pallide tracce Lascia tutto questo, non ti curare Non hai bisogno di dire, non hai bisogno di mostrare Parlami invece dell'amore che non conosce il tempo Delle stagioni e delle storie mai narrate, solo a pochi conosciute, quasi segrete Parlami della loro singolre bellezza, della loro forza Concedimi la malinconia dei tuoi occhi quando osservi il mondo e ne vedi la natura, quando voci lontane perse ai confini della storia ed oltre la coscienza ti fanno guardare in silenzio ciò che nessuno vede. Nel sentiero appena visibile, nel silenzio dell'alba, cortocircuito di spazio e tempo, colori ancora imprecisi. Anima solitaria, fugace immagine, forse ricordo forse futuro Lascia che l'acqua scorra su di te e ti consumi come la vita con i suoi figli Lascia che gli inchiostri sbiadiscano, che le linee e i contorni sfumino e si trasformino e creino nuove relazioni e nuove forme. Non cercare storie o ragioni particolari, non cercare motivi nè suggestive spiegazioni. Altri già lo fanno, lungo percorsi improbabili, ad ogni angolo di strada , appena oltre ogni semaforo. Trappole colorate, gabbie dorate sempre pronte a regalare confortevoli certezze. Lascia tutto questo, non te ne curare. Lascia che la sabbia del tempo scivoli via, senza fretta costruisca la sua strada Ogni volta nuova, ogni volta diversa. (*) Title from the album "Blonde on blonde", Bob Dylan "Ho le mani legate", disse a bassa voce, quasi sussurrando, guardandolo negli occhi
"Davvero, non posso fare nulla per ciò che è passato. Io stesso mi trovo a seguire questa linea retta, mio malgrado. Nonostante in molti, più volte, abbiano trovato delle alterazioni nei percorsi. Alterazioni che potrebbero chiudere l'oggi sullo ieri e promettere un futuro posizionato in questo attuale presente, semplicemente ripercorrendo spazi di tempo che ora definiamo chiusi e, quindi, perduti. Ma davvero: ho le mani legate". Si guardarono ancora un attimo, in silenzio. Il treno correva veloce su quei binari infiniti. Gli occhi dell'uno cercavano risposte in quelli dell'altro. Ma non c'erano risposte o, meglio, la sola risposta era nelle poche parole appena dette. L'atmosfera era controllata, ma certamente tesa. "Io sono il tempo", disse lui voltandosi a guardare fuori del finestrino. "Io sono il tempo, ed ho le mani legate". Amabile giornata d'estate, portava con se i colori dei campi di grano appena mietuti, colline verdi sullo sfondo appena prima di unirsi al cielo limpido. Indolente e languida sensazione di vita filtrata da uno schermo in vetro e un treno in corsa. "Io sono il tempo". |
AuthorStories and novels, stories and shades of words. Sapphire can be a voice, a whisper, a night talk. Colours in words, words merged and melted with pictures. Words as colours, words as shapes sometimes overlapping with the visual experience. A different way to see the world or, maybe, just the very same way using different tools and finding different paths. Archives
December 2021
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