In the wake of sapphire
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Azzurre

24/9/2014

 
Picture
Azzurre pennellate di nordica purezza.
Attratte e spalmate dall’aria limpida di un mattino per altri ancora lontano.
Lo sguardo senza ostacoli lungo la via del centro.
Ancora vuota, quasi intorpidita, forse ancora addormentata.
Si sveglierà presto e confonderà i suoi colori con quelli sfuggenti e caotici dei suoi figli e dei suoi turisti,
Luce radente e fredda ad esaltare il contrasto e le ombre.
Nette si stagliano i contorni delle case e le pieghe geometriche della sua pelle di cemento e pietra.
Legno, anche il legno, le sue travi a creare il senso e l’atmosfera di questa città così particolare.
Nel tempo, nei secoli
Vissuti con re e schiavi, guerrieri e contadini, nobili e plebei.
La fortuna e la ricchezza di una città di antiche e forti origini.
Le legioni di Roma fin qui.
A conquistare, a combattere, a portare le regole di una civiltà lontana.
Fondere, crescere, creare.
Roma ha generato e cresciuto questa città.
Nel caldo e sicuro abbraccio delle sue mura.
Le city walls, rosse di scura pietra, a circondare la città.
Solida presenza a costeggiare il river Dee
Solida presenza a snodarsi nella campagna umida di verde
Solida presenza a contenere il bene prezioso della città.
Camminare lungo le mura.
Lo sguardo a perdersi nelle acque calme del fiume, gli occhi a frugare inquieti nella campagna intorno
Immaginare tutto questo indietro nel tempo.
Centinaia di anni
Il silenzio della campagna nella notte piena di pericoli.
Legioni di Roma
Puoi sostare lungo le mura in una delle tante piazzole vicine alle torri di guardia
Puoi fermarti ad ascoltare il silenzio o, se vuoi, il brontolio pacato del fiume che si avvia lento verso il vecchio ponte di cemento che unisce le due rive.
Puoi fermarti a respirare il sapore e l’odore della storia o, se vuoi, ad osservare il passeggio sulle rive nei giorni di festa.
Scendendo lungo le scale di pietra puoi pian piano mescolarti con il resto del mondo e i suoi colori.
Una orchestrina jazz suonava nel gazebo sulle riva del fiume mentre piccoli battelli scivolavano lenti sulle acque d’argento,
Mi fermai ad ascoltare, in piedi.
La musica riempiva l’aria, la primavera ricca di colori ancora tenui confondeva i nostri pensieri con il profumo appena accennato di fiori che di tanto in tanto il vento portava.
Altri erano intorno a me, ad ascoltare.
Poco lontano, dalla parte opposta della strada, il Grove Bistrò con i suoi tavoli all’aperto, il chiosco dei gelati, un piccolo caffè.
Frammenti di mondo
La ragazza si avvicina con dei depliants pubblicitari.
Fa parte della band,vappena tornati da una esibizione in Italia.
Il mondo e la sua piccolezza.
Parlammo qualche minuto.
Piccole cose di un incontro occasionale.
Il giorno aveva il ritmo della musica che scivolava intorno e l’aria era gradevole e leggera.
I modi e l’aspetto dei passanti contribuivano essi stessi a rendere non credibile l’esistenza di problemi, qui o altrove.
Una sorta di zona franca, nello spazio e nel tempo in cui, almeno per una volta, c’era spazio solo per il presente.
Nient’altro che il presente, solo questo specifico e preciso istante a snodarsi dal precedente al successivo senza soluzione di continuità e con una fluidità assolutamente naturale.
Chester era l’unica città di questo mondo e le sue vie erano conosciute e sicure.
Ciascuno aveva il suo ruolo e la sua dimensione e il senso di appartenenza era reale e concreto come lo erano le pietre di quelle mure così antiche.
Questo stato di indolente serenità si stendeva tra esistenze ancora separate dallo spazio che la vita quotidiana e il lavoro avevano determinato.
Continuai a camminare lungo il fiume, facendomi baciare dai raggi di quel sole così piacevole ed amico.
Di tanto in tanto incrociando altri coppie che come me preferivano l’aria e la luce alla musica di un locale, ci si scambiava piccoli saluti di cortesia, un breve gesto con la mano.
I bambini erano come papaveri che spuntavano un po’ dappertutto in un campo altrimenti uniforme e spoglio.
Piccoli e meno piccoli, chiassosi o addormentati nelle culle, in braccio a genitori o fin troppo controllati da nonni apprensivi, davano veramente il senso del futuro di una nazione, rendevano concreta l’idea di un popolo sostanzialmente positivo e pieno di fiducia in se e nel suo futuro.
Voglia di fare e muovere.
Non statica sopportazione del presente con lo sguardo volto al passato e alla sua presunta e perduta bellezza.

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    Author

    ​Stories and novels, stories and shades of words. Sapphire can be a voice, a whisper, a night talk.  Colours in words, words merged and melted with pictures. Words as colours, words as shapes sometimes overlapping with the visual experience.  A different way to see the world or, maybe, just the very same way using different tools and finding different paths. ​

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