Sbiadite dal sole le eccentriche pretese di un’estate perduta.
Tra i solchi della terra, vene ormai secche, cicatrici ben plasmate, aliti di aria bollente si allontanano fluttuando lente verso cielo. Ruvida polvere di cruda estate, inesorabile, splendente quasi fosse oro, a bilanciare la scivolosa e beffarda leggerezza di tentativi di nuvole. La strada appena oltre pullula di umani embedded in ottimizzate auto con verdi pretese. Kilowattora di di energia ben controllata scorre fluida sulla distanza che separa la forza dall’intenzione. Lo sguardo si fissa a tratti su attimi di forme improvvisamente create. Si dilatano veloci, acquistano spessore e significato e subito si sfaldano tornando nella zona grigia del mondo dal quale sono uscite. CAN-BUS veglia su questo tratto di mondo in metallo ep plastica, su quest’anima mutevole irrigidita dal tempo e protetta da sistemi di stabilizzazione. {Tra il lascito leggero delle nuvole in un cielo caldo e plastica fusa} Comments are closed.
|
AuthorStories and novels, stories and shades of words. Sapphire can be a voice, a whisper, a night talk. Colours in words, words merged and melted with pictures. Words as colours, words as shapes sometimes overlapping with the visual experience. A different way to see the world or, maybe, just the very same way using different tools and finding different paths. Archives
August 2020
Categories
All
|