Amniotica memoria sospesa in eterni ritorni, chiuso fascino di desideri dimenticati, energia in divenire.
Contiene tutte le forme, e a tutte da vita. Fluida come il tempo, avvolgente presenza, ritmica ossessione Di dolce abbandono, di devastante forza, di ipnotico richiamo Indifferente Naturale Primigenia In questi giorni di oblique criticità, dove il mondo strappato si torce su strade mai veramente credute possibili,
certezze si affacciano più crude di quanto si vorrebbe, è in questi giorni che stringo forte ciò che conta e sa contare, pur non volendolo. E' in questi giorni che piego con attenzione ogni gesto a colmare le distanze ora forzate da nuove esigenze E riscopro in piccole variazioni di luce e parole distribuite su reti ad alta velocità quel calore umano non quantificabile in termini numerici. Scostamenti e varianze rimangono a modellare altro da questo, ed è già molto A quest'infinito mi piace essere legato, ben più di quanto già non fossi Oltre gli angoli ristretti di strade vuote, e le finestre chiuse di case accatastate, c'è una vita nascosta e sospesa, in attesa di uscire e percorrere ancora le consuetudini del mondo. Voler credere ancora a ciò che sai non essere, a ciò che già ha dato e detto quello che doveva. Sinuose avventure in tempi incerti.
Si è deciso di lesinare le relazioni, non le parole. Queste anzi si sono amplificate nel limbo dei giorni chiusi, nella cassa di risonanza di un vuoto solo pieno di echi di niente. Insomma, niente di nuovo sul fronte occidentale. Ma anche queste sono parole sterili, che nulla colgono e a nulla portano. E allora, se volessi ribaltare gli spazi del discorso e ridefinirne le metriche e i significati, allora, dove volgere lo sguardo? Dove concentrare l'attenzione, come rispondere ad un linguaggio che non so comprendere? Ho chiuso il mondo in un cerchio perfetto di ricordi screziati
Gemme rare dal nome elegante e lontano Rubino, topazio, ametista { Blue, rosso, verde } Colori primari di una metrica nuova Fluttuazioni impreviste intorno ad equilibri non ancora tali La bellezza del paradosso, La ricchezza dell'imprevisto Il ritmo asincrono del mondo As traces from other lives, as paces from a time with no name, I just wait for a new spin in this never ending game. Breathing deep the rough smell of the earth, the wet touch of the grass, the formless babbling of water, the blessed cold of the coldest winter, I embrace the sense and meaning of all the things. As a lullaby, all those fragments of sensations merge together into a single moment, overwhelming any other distraction or melody around. A lament maybe, or just a faint tune from nowhere, bouncing and echoing in my mind as so many other times. Let me alone now, 'cause I do not want to miss the hymn of this enchanted, grand orchestra singing the song of the life and rebirth
And which I am part of. Avrei bisogno di lontananze d'azzurro.
Immobili orizzonti cremisi, verticali ascese ed improvvise vertigini A picco in collassi cromatici senza fine o inizio Strategie e tattiche lasciate sulla soglia del nuovo giorno Ad appassire al sole, a marcire sotto la pioggia, a purificarsi da eccessive attese e gratuite presunzioni Lo sguardo invece a seguire i muretti di sassi e calce bianca Che definiscono i confini oltre cui lo sguardo è obbligato a perdersi A piedi scalzi, terra bollente, sabbia, o sassi che siano, le questioni di scala hanno un loro senso e la piccolezza finalmente riconquistata è la prima ed essenziale ricchezza del nuovo cammino Per quanto lungo possa essere, per quanto sconosciuta sia la destinazione. Eri forte come l'acqua
O forse dovrei dire: sei forte come l'acqua Certe cose non cambiano, non se ne vanno Il tempo piuttosto le rafforza, ne esalta i tratti all'inizio solo accennati Le affina queste cose, e le tempra Sei forte come l'acqua, dicevo L'acqua che scava, lenta e paziente, Con il tocco di una sola goccia, ripetuto all'infinito. Rimbalza il suo eco tra le pareti umide e scure Tocca la pietra grigia, un attimo solo Tocca la pietra fredda, una forza neppure tale Tocca la pietra ruvida, subito scivola via L'acqua che scava, lenta e paziente Anfratti, gole, cunicoli, grotte. Il suo percorso, comunque. L'acqua che scava Ha il tempo dalla sua parte E sa aspettare Hai il tempo dalla tua parte, e non vuoi aspettare Ma sei forte come l'acqua E il tempo ti è amico. Ho vissuto, lo ammetto.
Ed ho amato, e ho vissuto e ho sognato e ho amato I giorni correvano veloci, ed io non me ne curavo. All'ombra di certezze granitiche scorrevano le piccolezze del mondo e le sue ansie di sempre. Appena accennate, le venature di grigio che di tanto in tanto si presentavano, diventavano esse stesse sfumature e toni in una tavolozza dove i colori sembravano inseguirsi senza limiti e regole. Ho vissuto, lo ammetto. Non ho modo di nasconderlo, né lo voglio fare Appena oltre, il rumore del bosco.
Lingue sconosciute fatte di rami spezzati, frullare di ali, sibili striscianti, singulti, richiami. E poi, l'improvviso silenzio, lo stormire delle fronde al tocco ora delicato ora brusco della brezza. Il vento che porta la tempesta. Il vento che porta voci lontane, risa di bambini, imprecazioni, echi indefinibili di parole confuse. Echi a percorrere la valle, a infiltrarsi tra i sentieri ancora umidi di rugiada, tracce di uomini, tracce di animali. Luce che filtra e gioca tra i tronchi. I think it was June. I remember the amber waves of grain while driving slowly in those secondary roads lined with trees.
Bold and proud, they seemed to defy the sky. Tall and vigorous, they talked of an ancient magnificence, strengthen by the severity of the times they have experienced. And then, there they were: red spots, and white spots, and green spots for sure, but I swear I saw also wriggles of lapislatzuli and stains of topaz and blades of emerald and sobs of ruby and flashes of gold, among those amber waves that moved gently. Dust rose from the border of the road, and faded away in the air. I think it was June, and I was in the middle of nowhere, among hills and fields and country roads of gravel, and white dust. And the houses were far away, and troubles were far away, and the mind was free and open and excited. Talk Talk on the radio. Happiness is easy. The sense of belonging, the sense of being one. |
AuthorStories and novels, stories and shades of words. Sapphire can be a voice, a whisper, a night talk. Colours in words, words merged and melted with pictures. Words as colours, words as shapes sometimes overlapping with the visual experience. A different way to see the world or, maybe, just the very same way using different tools and finding different paths. Archives
August 2020
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