Se solo potessi raccogliere e trattenere la bellezza che vedo intorno, che mi sfiora, che si palesa all'improvviso e subito svanisce in fiotti di luce e odori e immagini imprecise e ombre sfuggenti e suoni lontani e frasi spezzate.
Nel silenzio ancora composto di certe mattine, nelle piazze vuote cui si affacciano finestre ancora chiuse, nei luoghi d'incontro in attesa di una loro ragione, nelle scale e vie che avvolgono la collina in un abbraccio di pietre e sassi, di cemento e storia, di vita e di umane passioni. Una finestra socchiusa, una musica lontana che riempie il vuoto della piazza, la accarezza, la prepara per il nuovo giorno. Immensa, infinità gioia all'inizio di un nuovo giorno. Appunti disordinati sul quotidiano girovagare per vie antiche in tempi instabili
Tentativo di eludere per qualche ora la blasfemia del mondo e le sue distopiche prospettive. S'incastrano linee e forme in sinuosi susseguirsi di gradazioni d'ombra e singulti di luce. Morbide avvisaglie di sagome ancora da svelare o improvvise e quasi indecenti affermazioni di colore a colpire lo sguardo ormai abituato ad un pacato equilibrio tonale. Forme come esperienza del vissuto, come espressioni grammaticali di un presente affondato ed incastrato nella storia del luogo e nelle sue leggende più o meno note ma certo presenti nella stessa aria che respira in certe notti. Un presente specchio semitrasparente di epoche e stagioni di vita, eco di generazioni senza nome di cui a tratti si hanno flebili ricordi e tracce. Forse intuizioni, forse linearità temporali spezzate per un attimo in cortocircuiti inattesi. Forme e linee che si accumulano e compattano in spazi angusti e scuri, si aprono in viali ordinati, esplodono in piazze finemente decorate baciate dalla luce abbacinante del giorno, si insinuano nelle vie laterali, si incrociano, si supportano e sopportano a vicenda e costruiscono quell'agglomerato contorto e a volte caotico, quasi un labirinto, che è l'anima del luogo. Vuote sono le strade
Vuoti i giardini le piazze gli incroci Semafori a regolare il niente Rosso, tempo d'attesa Verde, giallo, rosso Colori fondamentali in ciclico eterno perverso ritmo Indicazioni e suggerimenti dai grandi schermi al plasma Messaggi led consigliano ed informano Adesso ora sempre Il meglio comunque Per te e per il tuo futuro Individuo unico essenziale indispensabile Frutto cui tutto va dato, comunque Il silenzio si avvolge in trame leggere lungo i viali Sale verso il centro assecondando ogni curva Lento e tenace come lo erano i bus semivuoti di epoche andate Al tramonto potresti sentire fiotti di pensieri farsi troppe domande Su un mondo dove la confusione è un'idea vincente E gli adepti di nuove religioni si raccolgono urlanti per i riti dovuti Dove in roghi virtuali sono bruciati i nuovi nemici del giusto E osannati gli eroi in giacca a cravatta che illuminano il futuro Flussi di elettroni in processori arm a 64 bit Manciate di nanosecondi in disperata ricerca di dati Da filtrare ponderare ottimizzare presentare Nessuna ragione più forte della ragione stessa Sorgente e destinazione, motivo e mezzo e fine Come la vita In semplice ripetizione di se stessa Autoconservazione e riproduzione il solo scopo I tavoli del bar all'aperto Una tazzina da caffè vuota, Un portacenere Un giornale dimenticato Immagini e parole sbiaditi dal sole Tracce di passaggi non chiari Ipotesi di situazioni e ragioni non suffragate da prove Indizi, solo indizi di qualcosa che ancora sfugge La superstizione appena dietro l'angolo Si fa sempre più spavalda Il ghigno puoi già vederlo ripetuto e amplificato Medioevo prossimo venturo lo hanno già chiamato Il mese dei giorni più corti, il mese delle ore fredde del mattino e delle mani in tasca, quando il sole è debole e debole è il cielo vittima incolpevole di di quelle forme grigie che si avvolgono e sfuggono come sogni all'alba e come sogni svaniscono nel nulla.
Tratti di luce a definire i confini e creare spazi di esistenze effimere e impreviste. L'idea di un caffè caldo è quasi come sentire il suo profumo nell'aria. Ti costringe ad affrettare il passo ed entrare nel piccolo locale appena prima delle antiche scale. Libri e giornali, un mattino come tanti, il buongiorno di sempre, le foto appese alle pareti, frasi e tratti di storie incorniciate in sentenze senza tempo a disposizione di chiunque voglia leggere. Sguardi severi di avventori per un attimo distratti dai loro pensieri. Giovani e non, soli o in coppia, brevi saluti, parole soffuse, sguardi a scrutarsi per un istante. Il mondo fuori dai vetri ha una diversa consistenza ora. E diverso è osservare gli altri passare dentro e oltre le ombre, sfiorare lame di luce, intrecciarsi nei vicoli laterali di una città austera che rimpiange un passato neppure così lontano ma che non le appartiene certo più. Il mese dei giorni corti e la sua pessima abitudine di piegarsi verso la vita di ieri infilando il presente in tunnel scivolosi e senza uscita. Il mese dei giorni corti, il suo fascino languido e intimo in mattine fresche baciate da un sole debole, viziate da ombre solide e mutevoli. Il mese delle notti lunghe e piene di stelle e promesse. Sembra quasi che ci sia un equilibrio in tutto questo. When the light writes down its stories in the scratched walls of an underrated place,
Never seen before although quite familiar And you feel that some poetry is hidden in those layers of shadows and colours And you try to decipher it and understand it and grab it As if it were a rare gem of precious memories coming from a forgotten land. Memories never revealed before Now offered as an undeserved prize to the wrong guy And you face those colours, and you face those shadows, and try to collect their meanings and shy half-truths Try to explore the possibilities and the different interactions, possibly a reason to the entire story or even a clue to enter a new perspective disguised in the first superficial layer So, you stare at the wall, hold your breath, sense your heart beating faster, cancel the world around Count the time now slowed down, pray for an answer, seek for the key to understand, to unlock the gates of the hidden garden But nothing turns out to be real, just a jammed experience of attempts to put names and rules where there are not. Disappointment is the word now And for a moment you look away, your eyes elsewhere, your mind detached. A moment, not more. And when you turn around again, nothing is there anymore. Faded away, forever Assuming it ever existed. When the shops lining the streets are shelters for the rain And trickles of cold water slowly slip down on the glass as tears in the dark And the night is lulled by the murmur of distant traffic And air smells of ozone, and the elegant red haired lady suddenly turns and meet your eyes And each one stares the other silently as the gaze gets deeper and addictive And those eyes glitter as diamonds And both hint a smile and the world fades away Then there is magic around. (* Two photographs overlapped - waiting for the final one)
Asfalto bollente
Aria calda che sale Fiotti lenti ascendenti sinuosi compiacenti Pacate giravolte di temperature estive Assonnate languide inconcludenti Su in alto verso il cielo piatto e slavato A confrontarsi con il mondo di sopra e le sue arie fredde Lasciando a noi l'indolente sensazione di un'estate distratta Come se il mondo fosse in pausa E tutto potesse ancora appartenere alla cerchia ristretta del possibile. Giornata tiepida di anonima consuetudine
Un vicolo in centro, frettoloso punto di passaggio Uno dei tanti, senza storia, forse senza nome. Rumori dissonanti, la vita o forse l'illusione di viverla Crepitio di cristalli in frantumi onda lenta di incerta sorgente Battimento e rumore di fondo Rimbalzavano quei rumori, sulle mura di mattoni rossi Senza eco, quasi fossero assorbiti dalle ombre dei rami sottili a tratti mossi da un vento inquieto Li sentivo quei rumori, quelle voci, quelle cantilene. Melodie del mondo, singulti della città, confessioni recitate a bassa voce Le guardavo quelle ombre, le sentivo strisciare sulle mura. Graffiti sulla parete, vene, lacci a legare ciò non può essere legato Ascoltavo senza capire, volevo ragioni che rendessero evidente un percorso ben oltre la casualità di ogni giorno e la frenesia di ognuno Necessità di consolanti certezze. Categorie e regole per trattare il mondo e quel suo vuoto ingombrante Scivolavano via le parole ed i pensieri sulle pareti di mattoni rossi Quasi spazzate via dal vento che muoveva quei rami Non mi stupii nel non aver risposta alcuna Ma fui sorpreso quando il silenzio cadde improvviso a riempire quegli spazi angusti Cancellando in un attimo le bizzarre pretese di un equilibrio del mondo e una ragione per esso Ad ascoltar bene solo un fruscio indistinto rimaneva E null'altro. Beloved solitude, stubborn certainty pleased to lose herself in those exquisite labyrinths hidden to so many.
Pale traces overlapped , confused vibrations, dumb images Floating in the air still so cold, rising up to the sky in voluptuous slow vortices The girl stares at the void beyond the rail A car approaches along the road slowly Eternal is the time in front of a red traffic light Inconsistent precariousness of the contingent A window opens on the top of the old building The girl turns, conditioned reflex of a moment An undefined face, gloom, a woman maybe Eyes searching for something The girl keeps watching the emptyness again Time still as the air The morning light caresses the ancient walls Casts dark shadows, as the questions that cannot be answered The girl looks down, closes the jacket and keeps moving With no hurry, along the desert road A klaxon in the distance The window now closed A breath of wind along the square Borders and snippets of existences to balance the weight of another void Souls in the city, labyrinths of possibilities and perspectives Too far to take shape and consistence Impossible to weave together, unthinkable to tie Puoi incontrarmi all'angolo di strade secondarie,
appena fuori il caos del centro, lontano comunque dai gorghi della periferia e il suo limbo di eccentriche pretese ogni volta rinnovate. Puoi incontrarmi ad orari insoliti, non c'è motivo di condividere spazi frenetici in ore di punta, rapidi sguardi strappati ad un semaforo, la fermata del metrò ancora lontana, il ritardo imprevisto, il traffico eccessivo. Sovrapposizione di attimi troppo densi ma liquidi come questa pioggia leggera. Riverbero di luce, riflessi deformati, specchi di vetro ed acqua diamanti inattesi. I miei pensieri si affollano in attesa di incontrare l'esperienza del nuovo giorno, il suo crescere e maturare lungo le 24 ore che ci sono concesse. Fremito di vita, ti ho vista un attimo salire sul tram, le porte subito chiuse, tu subito lontana. Improvvisa sensazione, il tuo sguardo per il tempo di un respiro dall'altra parte della strada. Il traffico, le auto, la gente intorno, sei subito svanita dietro l'angolo. Sapore d'estate, profumo di primavera, mi hai sfiorato passando al mio fianco, ti sei voltata un sorriso accennato gli occhi nei miei mille pensieri qui e altrove e subito via di nuovo. Città di luce e sensazioni, città di metallo e di verde, giardini ed amori, passioni che non si incontreranno mai ed altre che nasceranno come fiori e cresceranno e daranno i loro frutti. Strade ampie e sicure, viali di rara bellezza. E strade secondarie, sotto tono e dimesse, apparenti stonature in una sinfonia cui sembrano non appartenere. Un mondo nel mondo, segrete piccole fortezze che a volte nascondono gioielli e gemme. |
AuthorStories and novels, stories and shades of words. Sapphire can be a voice, a whisper, a night talk. Colours in words, words merged and melted with pictures. Words as colours, words as shapes sometimes overlapping with the visual experience. A different way to see the world or, maybe, just the very same way using different tools and finding different paths. Archives
December 2021
Categories
All
|