"Ho le mani legate", disse a bassa voce, quasi sussurrando, guardandolo negli occhi
"Davvero, non posso fare nulla per ciò che è passato. Io stesso mi trovo a seguire questa linea retta, mio malgrado. Nonostante in molti, più volte, abbiano trovato delle alterazioni nei percorsi. Alterazioni che potrebbero chiudere l'oggi sullo ieri e promettere un futuro posizionato in questo attuale presente, semplicemente ripercorrendo spazi di tempo che ora definiamo chiusi e, quindi, perduti. Ma davvero: ho le mani legate". Si guardarono ancora un attimo, in silenzio. Il treno correva veloce su quei binari infiniti. Gli occhi dell'uno cercavano risposte in quelli dell'altro. Ma non c'erano risposte o, meglio, la sola risposta era nelle poche parole appena dette. L'atmosfera era controllata, ma certamente tesa. "Io sono il tempo", disse lui voltandosi a guardare fuori del finestrino. "Io sono il tempo, ed ho le mani legate". Amabile giornata d'estate, portava con se i colori dei campi di grano appena mietuti, colline verdi sullo sfondo appena prima di unirsi al cielo limpido. Indolente e languida sensazione di vita filtrata da uno schermo in vetro e un treno in corsa. "Io sono il tempo". Comments are closed.
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AuthorStories and novels, stories and shades of words. Sapphire can be a voice, a whisper, a night talk. Colours in words, words merged and melted with pictures. Words as colours, words as shapes sometimes overlapping with the visual experience. A different way to see the world or, maybe, just the very same way using different tools and finding different paths. Archives
August 2020
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