Giornata tiepida di anonima consuetudine
Un vicolo in centro, frettoloso punto di passaggio Uno dei tanti, senza storia, forse senza nome. Rumori dissonanti, la vita o forse l'illusione di viverla Crepitio di cristalli in frantumi onda lenta di incerta sorgente Battimento e rumore di fondo Rimbalzavano quei rumori, sulle mura di mattoni rossi Senza eco, quasi fossero assorbiti dalle ombre dei rami sottili a tratti mossi da un vento inquieto Li sentivo quei rumori, quelle voci, quelle cantilene. Melodie del mondo, singulti della città, confessioni recitate a bassa voce Le guardavo quelle ombre, le sentivo strisciare sulle mura. Graffiti sulla parete, vene, lacci a legare ciò non può essere legato Ascoltavo senza capire, volevo ragioni che rendessero evidente un percorso ben oltre la casualità di ogni giorno e la frenesia di ognuno Necessità di consolanti certezze. Categorie e regole per trattare il mondo e quel suo vuoto ingombrante Scivolavano via le parole ed i pensieri sulle pareti di mattoni rossi Quasi spazzate via dal vento che muoveva quei rami Non mi stupii nel non aver risposta alcuna Ma fui sorpreso quando il silenzio cadde improvviso a riempire quegli spazi angusti Cancellando in un attimo le bizzarre pretese di un equilibrio del mondo e una ragione per esso Ad ascoltar bene solo un fruscio indistinto rimaneva E null'altro. Comments are closed.
|
AuthorStories and novels, stories and shades of words. Sapphire can be a voice, a whisper, a night talk. Colours in words, words merged and melted with pictures. Words as colours, words as shapes sometimes overlapping with the visual experience. A different way to see the world or, maybe, just the very same way using different tools and finding different paths. Archives
December 2021
Categories
All
|