La scacchiera è di fronte a te, le pedine in posizione, il silenzio intorno, insieme alla distanza, sono quanto serve per iniziare la partita. E’ un gioco strano, sebbene il nome sia ben noto a tutti. Le regole, sono le regole del gioco a renderlo tanto attraente quanto assurdo. Non ci sono regole. O meglio, quelle che sembrano valere per alcuni, non valgono di certo per altri, le possibilità e gli errori che vengono dati o accettati cambiano ogni volta con il cambiare del giocatore e con il tempo che passa. Se ci sono regole, questo sono davvero ben nascoste in una infinità di dettagli e variazioni e varianti. Una fantasia a dir poco grandiosa, ma che sarebbe meglio chiamare crudele, ha delineato la sequenza delle mosse , le penalità e i premi. Non per tutti eguali, non sempre eguali. Ogni volta diversi. Regole che non esistono. Gioco sempre truccato. Once I had a little game. This little game is fine to do. Just close your eyes, forget your name. Forget the world, forget the people. And you’ll erect a different steeple…. (The Doors) Gli occhi fissi alla pedina, sembrano studiarne l’aspetto, dargli l’importanza che può avere un essere vivente.
Sembrano “aprirla”, scomporla in ogni elemento quasi si volesse trovare in essa il senso della mossa successiva. Lei semplicemente aspetta, immobile, docile nella sua incoscienza regalata dal sogno del libero arbitrio. Lei, lo scudo della ragione alto a difenderla dal dubbio dell’impossibilità, è certa della forza e del dominio delle forze che reggono i lacci del suo essere. Solo a tratti, in rari momenti non meglio definibili, una brezza leggera e calda, appena accennata, la distoglie dalla apatia e dalla sicurezza di ciò che si crede reale regalando un inatteso quanto non voluto attimo di incertezza. Per un solo secondo si avverte la presenza di qualcosa di non ben definito, non controllato, sconosciuto ma immanente e parte della vita stessa così come lo sei tu. Per un attimo, per il brivido di un secondo si avverte la presenza di qualcosa di più forte, più grande di tutto ciò che hai sempre creduto. Una presenza che solo a tratti si palesa a ricordarti che non tutto, non sempre, dipende da te. C’e un altro giocatore, più forte, c’è una altra anima alla quale devi tanto la vittoria quanto la sconfitta. Ed anche la vittoria a ben vedere, non né come la immaginavi. Per un attimo, per un solo secondo. Così come si era manifestata, scompare. L’aria torna calma, i profumi appena portati sono già svaniti e con loro quelle sensazioni inquietanti. Le regole apparenti del mondo tornano a riempire i nostri occhi, i sensi si appagano con quanto a loro regalato e la dimensione più profonda, quella che a volte si definisce sesto senso o intuito, si rifugia di nuovo nel fondo dell’anima, senza clamori, senza schiamazzi, né delusa né contenta: semplicemente indifferente. Il giorno riprende il suo pulsare. Il tempo riacquista la sua direzione. Comments are closed.
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AuthorStories and novels, stories and shades of words. Sapphire can be a voice, a whisper, a night talk. Colours in words, words merged and melted with pictures. Words as colours, words as shapes sometimes overlapping with the visual experience. A different way to see the world or, maybe, just the very same way using different tools and finding different paths. Archives
August 2020
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